COMPETITIVITÀ SETTORE PELLI - RAPPORTO ISTAT

News : 29 March 2019

In un contesto di indebolimento del ciclo internazionale comune a tutte le maggiori economie europee nel 2018, anche la crescita italiana rallenta.

Secondo l’ultima edizione del Rapporto ISTAT sulla competitività dei settori produttivi, il rallentamento della crescita italiana nel 2018 si inserisce in un panorama di indebolimento del ciclo internazionale che ha accomunato tutte le principali economie europee.

Nel dettaglio dei singoli settori manifatturieri, l’area pelle ha evidenziato una competitività nei costi, una redditività lorda e una performance dell’export, in termini di variazione e di propensione, superiori alla media. La domanda estera in particolare ha agito da traino per il fatturato, che pur in rallentamento ha mostrato segno positivo.

Considerando l’Indicatore sintetico di competitività (ISCo), che tiene conto dell’andamento del fatturato, delle dinamiche della produzione industriale e del grado di utilizzo degli impianti in relazione alla media della manifattura, l’industria delle pelli è tra i comparti che registrano un miglioramento sia nel 2017 che nel 2018. In particolare, i pellami mostrano variazioni superiori alla media manifatturiera in tutte le componenti dell’indice, posizionando il settore fra quelli a elevata competitività nel comparto di riferimento.

Rispetto alla variazione degli investimenti, l’area pelle si posiziona in alto per quanto riguarda gli investimenti in capitale immateriale e in capitale umano a elevata specializzazione. L’andamento occupazionale si è mantenuto complessivamente positivo, mostrando una percentuale maggiore di aziende che hanno incrementato o mantenuto i livelli occupazionali rispetto a quelle che li hanno diminuiti.

Permangono alcuni elementi di criticità per la nostra industria, come l’elevato tasso di propagazione degli shock all’interno del sistema economico, dovuta alla forte propensione all’export, che tende ad anticipare le svolte cicliche negative dell’economia.