ASSEMBLEA GENERALE

News : 29 November 2022

All’ADI Design Museum di Milano la pelle italiana valuta l’andamento a due facce del 2022 e sottolinea con forza la propria eccellenza e la sua identità di industria circolare per definizione.

Un momento di riflessione e analisi che, oltre ad affrontare lo stato congiunturale e green del settore conciario italiano, ha permesso di definire e approfondire alcuni argomenti di stretta attualità. Si è svolta venerdì 25 novembre 2022 a Milano, presso ADI Design Museum, l’Assemblea Annuale di UNIC – Concerie Italiane. Una location inedita, ma molto significativa, poiché, come ha ribadito il presidente Fabrizio Nuti durante la sua relazione, le concerie italiane sono “tra i protagonisti del design e di quel made in Italy capace di suscitare l’entusiasmo e l’apprezzamento dei consumatori in tutto il mondo”. A supporto di questa considerazione, infatti, proprio l’ADI Design Museum ospiterà nella prossima primavera la mostra The Beauty of the Italian Tanning Industry, che ha debuttato lo scorso settembre a Lineapelle.

LA CONGIUNTURA

Un’evoluzione congiunturale a due facce. La prima è quella relativa ai primi 7 mesi dell’anno che consentono, in base alle elaborazioni del Servizio Economico UNIC, di affermare che il 2022 è partito bene. Il valore della produzione è cresciuto del 10,3% su base annua, quello delle esportazioni del 10,8% e tutti i distretti italiani risultano in crescita con intensità simili, così come le tipologie di pelle. In estate, però, la congiuntura si è fatta complicata. Al rialzo di tutti i costi di produzione – da quelli energetici (+360% in media) ai prodotti chimici (+31%) - si è aggiunto il raffreddamento della domanda, alle prese con le incertezze dello scenario internazionale. “In questo clima di scarsa serenità – commenta Fabrizio Nuti – è anche complicato fare previsioni su cosa succederà nel 2023. Difficile pensare a un chiaro e consistente recupero in assenza di un raffreddamento, anche solo parziale, dei conflitti internazionali: c’è il rischio che si continui a galleggiare nella stagnazione di mercato anche nei prossimi mesi”.

GREEN POWER E CERTIFICAZIONI

L’Assemblea annuale di UNIC è stata anche occasione per presentare il Report di Sostenibilità 2022. Il documento, giunto alla ventesima edizione, si prepara a sbarcare online con una piattaforma digitale che lo renda più dinamico e capace di comunicare le best practice della concia italiana. Comportamenti virtuosi che hanno permesso all’industria conciaria italiana, rispetto al 2002, di ridurre i consumi energetici del 25% e quelli idrici del 13%. Così come, a partire dal 2003, il calo degli infortuni è stato del 59,8% e la frequenza degli incidenti si è ridotta del 38,7%. Le concerie italiane, dice Nuti, “hanno storicamente adottato tutti gli strumenti resi obbligatori da una normativa nazionale ed europea sempre più cogente e in costante evoluzione, affiancandogli una serie di attività volontarie che non hanno pari al mondo, come dimostra la costante attualizzazione e diffusione dei sempre più autorevoli schemi di certificazione proposti da ICEC, l’istituto di certificazione specializzato nella filiera della pelle”.

IN DIFESA DELLA PELLE

Una significativa parte dell’intervento di Nuti si è focalizzata sugli “attacchi ingiustificati” che penalizzano la pelle e la concia. Attacchi che generano “asfissianti luoghi comuni, dettati spesso da una scarsa, se non nulla, conoscenza del settore. Ma anche da opportunismo di mercato, nell’intento di sostituirsi alla pelle, che non rende troppo onore a chi lo mette in pratica”. Ecco, dunque, che “la battaglia è soprattutto ideologica e culturale. Richiederà molto tempo, soprattutto in un mondo (intendo quello occidentale e soprattutto europeo), a cui piace intridersi di valori emotivamente attraenti e accattivanti, ma spesso economicamente e scientificamente sbagliati. Come ho detto più volte in passato – dice Nuti riferendosi ai cosiddetti “materiali alternativi” -, c’è posto per tutti in questo mondo. Noi non temiamo rivali in virtù della forza naturale del nostro prodotto”.

GLI OSPITI

All’Assemblea Annuale UNIC sono intervenuti Luciano Galimberti (presidente ADI), Carlo Capasa (presidente Camera Nazionale Moda Italiana), Ermete Realacci (presidente Symbola), Paola Arosio (presidente ICEC) e Gustavo Quijano (segretario generale COTANCE). “La conceria – commenta Capasa - è un orgoglio italiano: le nostre aziende hanno raggiunto risultati tali da farne le più ambite al mondo. Ma c’è ancora molta gente che non ne capisce la natura circolare, la funzione di nobilitazione di uno scarto della zootecnia. Tutti insieme dobbiamo saperlo raccontare, perché sul prodotto siamo bravissimi, serve migliorare nello storytelling”.

UNIC – CONCERIE ITALIANE | Ufficio Stampa unic@unic.it